Aumentano i casi di Covid: l’Italia rischia davvero una nuova ondata di contagi? Esiste il rischio di nuove chiusure?
Arrivati alla fine del mese di ottobre, i dati dimostrano una ripresa della circolazione del virus e un aumento dei contagi da Covid 19. Il monitoraggio Iss del 29 ottobre evidenzia un balzo in avanti dell’indice Rt e un aumento del valore dell’incidenza. L’Istituto Superiore di Sanità parla di “un andamento che va monitorato con estrema attenzione e, se confermato, potrebbe preludere ad una recrudescenza“. Numeri alla mano, c’è chi parla del rischio di una nuova ondata di Covid in Italia. Ma davvero esiste questo rischio, che porta con sé lo spettro di nuove chiusure?
La situazione epidemiologica in Italia alla fine del mese di ottobre
Proviamo a contestualizzare i dati. Sul fatto che il virus continui a circolare non ci sono dubbi così come non ci sono dubbi sul fatto che il numero dei positivi sia in aumento. Ma si tratta di una prevedibile conseguenza delle riaperture e del progressivo allenamento delle restrizioni.
Non bisogna poi sottovalutare l’effetto Green Pass. Da quando la certificazione verde è diventata obbligatoria anche a lavoro è aumentato considerevolmente il numero di tamponi effettuati e processati nell’arco delle 24 ore e quindi nell’arco delle settimane. L’effetto Green Pass incide quindi sull’aumento del numero dei nuovi casi rintracciati nel corso delle ultime settimane. Sostanzialmente stiamo cercando di più.
I dati da monitorare sono quelli relativi ai ricoveri e ai decessi e fortunatamente all’aumento dei nuovi casi non corrisponde, almeno per il momento, un aumento considerevole di ricoveri o di decessi. Questo per merito dei vaccini che sicuramente stanno limitando gli effetti del virus.
Covid, l’Italia rischia davvero una nuova ondata?
Parlare di una nuova ondata quindi sembrerebbe essere decisamente pessimistico. O meglio, una nuova ondata potrebbe esserci ma gli effetti, grazie alla campagna di vaccinazione, sarebbero sicuramente più contenuti rispetto a quelli con i quali abbiamo fatto i conti in passato. Sembrano quindi infondate, almeno per il momento, le voci che parlano di nuove chiusure e nuove restrizioni per contenere la diffusione del virus.